A tu per tu con Lucia Albanese, direttore artistico de "Il teatro è una cosa seria"
Sette spettacoli per un sano divertimento e per diffondere cultura a 360 gradi
Annamaria Parlato 25/03/2024 0
Lo scorso 14 gennaio, all’Auditorium S. Alfonso Maria de’ Liguori di Pagani, si è alzato il sipario sulla rassegna teatrale 2024 “Il Teatro è una cosa seria”, curata dal direttore artistico Lucia Albanese per l’Associazione culturale Libera...Mente, presieduta dall’Avv. Giuseppe De Stefano.
Sette spettacoli (l'ultimo in programma il 4 maggio con Corrado Taranto in “Varietà Taranto”) che abbracciano vari generi tra cui lirica, prosa, tango, varietà, con l’unico obiettivo di creare sano divertimento e far girare la cultura, cosa importantissima nei comuni di provincia. Se ognuno di noi sogna qualcosa di buono che illumini il mondo e qualcosa di vero che illumini il cielo, il teatro è il posto giusto in cui fantasticare ad occhi aperti, cogliendo i messaggi sottili e diretti di cui gli attori si fanno portavoce.
Il teatro, infatti, ha un valore sociale profondo e multifunzionale, che va oltre il semplice intrattenimento. Esso può essere una potente risorsa educativa, offre opportunità di apprendimento sia per gli attori che per il pubblico. Per gli attori, il teatro sviluppa competenze come la memorizzazione, la capacità di improvvisazione, la collaborazione e la gestione delle emozioni. Per il pubblico, il teatro può educare sulle questioni sociali, storiche e culturali, ampliando la conoscenza e la consapevolezza.
Molte opere teatrali affrontano temi sociali, politici e morali, che spingono il pubblico a riflettere e a discutere. Il teatro può essere un potente strumento per sensibilizzare su questioni come i diritti umani, l'uguaglianza di genere, la giustizia sociale e l'inclusione. Il teatro porta le persone a stare insieme. Le produzioni teatrali coinvolgono una varietà di talenti e competenze, dalla recitazione alla scenografia, dalla musica alla regia. Questo lavoro di squadra crea un senso di comunità tra gli artisti e il pubblico.
Inoltre, il teatro locale può servire come punto di incontro per le persone della comunità, promuovendo l'interazione sociale e la coesione. La partecipazione al teatro può avere benefici significativi per la salute mentale e il benessere individuale. Molte persone trovano sollievo dallo stress, migliorano la fiducia in se stesse e sviluppano una maggiore consapevolezza emotiva, attraverso la pratica teatrale. A tal proposito siamo andati a intervistare il direttore artistico Lucia Albanese, per capire cosa comporta l’organizzazione di una rassegna teatrale.
Lei è il direttore artistico della rassegna di spettacoli proposta dall'associazione culturale Libera...Mente. Di cosa si occupa l'associazione, da chi è composta e da quanto tempo cura questa iniziativa
L'associazione si occupa di organizzare rassegne teatrali, da 3 anni. È composta da un presidente, due consiglieri e dalla sottoscritta, per la direzione artistica.
Perché il teatro è una cosa seria?
Il teatro è una cosa seria, perché seriamente e fortemente crediamo in questo progetto. Il teatro è un luogo sacro. È la chiesa degli artisti. Amatoriali o professionali, meritano tutto il nostro rispetto.
Quale bilancio si può trarre dalla programmazione, giunta quasi al termine, e quale è stata l'evoluzione della rassegna nel tempo?
Il bilancio di questa rassegna 2024 è senz'altro positivo. Ha avuto una notevole partecipazione di pubblico. Circa 300 abbonati e 2 serate di sold out mi rendono molto soddisfatta e gratificata.
Può anticipare ai lettori qualche informazione dettagliata dell'ultimo spettacolo di sabato 4 maggio?
È uno spettacolo da non perdere. Ripercorre il glorioso periodo del Varietà e dell'Avanspettacolo. Brani ricercati e scelti dall'immenso repertorio di genere. Canzoni, macchiette, sketch e tanto altro. Lo spettacolo è focalizzato su i 'Taranto", Nino e Carlo, con l'ultimo erede di questa straordinaria famiglia di artisti: Corrado Taranto, figlio di Carlo e nipote di Nino. Raffinato attore, autore e uomo di spettacolo. Ha calcato il palco a fianco di Troisi, Casagrande, i Giuffrè, Mastroianni e tanti altri.
Quanto è importante il teatro nei comuni di provincia o in territori svantaggiati sotto diversi punti di vista?
Nei nostri territori fare teatro è molto importante, perché è un momento di aggregazione sociale e culturale. Favorisce l'incontro e il confronto tra generazioni. Viviamo in realtà dove non c'è altro, purtroppo.
Ci sono già nuove idee per il 2025?
Vorremmo riproporre un'opera lirica: la Carmen; considerato il successo di quest'anno con “La vedova allegra”. Stiamo anche pensando a un tributo al grande compositore Ennio Morricone.
A quale compagnia o spettacolo è più affezionata? Ha delle preferenze tra i vari generi teatrali?
Io sono molto legata ai grandi maestri dell'arte teatrale: De Filippo, Maggio, Di Maio, personaggi di elevato spessore artistico culturale, che hanno raccontato Napoli nel mondo. Una città ricca di arte, storia, cultura e di tutti i suoi figli illustri che l'hanno resa celebre. Mi piace, inoltre, anche la danza, la musica, perché il teatro non è solo prosa, ma è arte in genere.
Come fa un'associazione oggi a portare avanti iniziative del genere che richiedono spese e forza lavoro? Gli enti pubblici vi supportano o ci sono altri metodi di sostentamento economico?
La nostra associazione non viene supportata da niente e da nessuno. Noi contiamo solo ed esclusivamente sulla vendita degli abbonamenti e dei biglietti. Questa unica entrata economica ci consente, fortunatamente, di sostenere tutte le spese. C'è una notevole differenza tra chi fa spettacolo con il nome del momento, diciamo che è vincente, e chi fa cultura e riesce, comunque, a riempire il teatro. Noi continueremo questo percorso intrapreso, con chi, come noi, continua a credere che fare cultura sia opera degna.
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