"Birra in Borgo" a Sant'Egidio del Monte Albino dal 16 al 20 agosto

Cinque giorni di musica dal vivo, spettacoli, buon cibo e ottima birra artigianale

Redazione Sarno 24 13/08/2024 0

La settima edizione di "Birra in Borgo" sta per arrivare! La manifestazione, promossa ed organizzata dall'associazione "Genius Eventi", torna a Sant'Egidio del Monte Albino dal 16 al 20 agosto, con cinque giorni di musica dal vivo, spettacoli, buon cibo e ottima birra artigianale (in basso la locandina col programma completo).

Ne dà notizia il Comune attraverso i social.

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Annamaria Parlato 14/02/2025

San Valentino Torio, polpette di carote per la festa degli innamorati

San Valentino Torio, piccolo comune dell'Agro nocerino-sarnese, porta nel suo nome il legame con il santo degli innamorati. San Valentino, vescovo di Terni, vissuto nel III secolo d.C., è noto per essere il protettore degli innamorati. Secondo la leggenda, benedisse l'unione tra una giovane cristiana e un legionario pagano, sfidando le rigide leggi dell'epoca. Il suo martirio avvenne il 14 febbraio del 273 d.C., data in cui oggi si celebra la festa dell'amore in tutto il mondo.

La cittadina invece, ad economia prevalentemente agricola, assunse la denominazione attuale solo nel 1863, quando, per Decreto Regio del 22 gennaio, le si diede l’appellativo Torio per distinguerlo da San Valentino in Abruzzo Citeriore. E’ dal 1963 che a San Valentino Torio viene custodita gelosamente una reliquia del Santo di Terni (braccio destro) in una teca d’argento del XVI, donata dai duchi Capece Minutolo alla chiesa di San Giacomo, ubicata proprio nel centro cittadino. La Festa degli innamorati venne istituita nel 496 da Papa Gelasio, per abolire il rito pagano delle “Lupercalia”, che si svolgeva in onore del dio Fauno (in latino Lupercus), protettore del gregge ovino e caprino dall'attacco dei lupi.

L’accezione romantico-cortese della festa si ebbe nel Medioevo, forse grazie al circolo dei letterati che ruotavano attorno al poeta-scrittore Geoffrey Chauer. Alla fine del VII secolo, ai monaci benedettini venne affidata la custodia della Basilica di San Valentino da Terni e quindi la festività si diffuse nei monasteri soprattutto tra Francia e Gran Bretagna. Solo nel XIX secolo si è avuta una commercializzazione ed industrializzazione della Festa, con la produzione di gadget e dei famosissimi biglietti d’auguri, nelle più svariate forme, i cosiddetti valentine.

Ritornando al Comune della provincia di Salerno, il 15-16 febbraio, in Piazza Spera, ritornerà la famosa "Sagra d'a purpetta 'e Pastenaca" (42esima edizione), cioè delle polpette di carota, preparate perfino nella versione senza glutine e senza lattosio, per coloro i quali avessero intolleranze alimentari. L’Azione Cattolica della parrocchia di San Giacomo Maggiore Apostolo, nei giorni della festa del patrono, offrirà ai cittadini di San Valentino e dei paesi limitrofi la possibilità di degustare questa prelibatezza della tradizione gastronomica. La ricetta è antica e fu donata dalla sig.ra Ida Rosa. Tra le molteplici eccellenze del settore agricolo, come i cipollotti o i pomodori San Marzano, la carota cresce in maniera spontanea nei terreni di San Valentino Torio, ricca di proprietà benefiche per l’organismo, come le vitamine C, D, E, B2, B6 e i sali minerali.

Si suggerisce qui la ricetta delle gustosissime polpettine, per chi volesse cimentarsi a rifarle in casa, magari presentandole come secondo piatto per il menù della Festa di San Valentino. Ingredienti per 8/10 persone: 1kg di carote dell’Agro nocerino-sarnese, 1kg di pane del tipo cafone napoletano, 6 uova, gr 300 di Pecorino Romano grattugiato, prezzemolo, pepe e sale q.b.

Esecuzione: il giorno prima di preparare le polpette, lessate le carote. Una volta fatto, si lasciano in un colapasta fino al giorno dopo per farle asciugare, privandole dell’acqua. In una ciotola di vetro, unite le carote (tritate o sminuzzate) alla mollica di pane non bagnata, alle uova, al formaggio pecorino, al pepe, al sale e al prezzemolo. Impastate e formate delle polpette di media grandezza. Friggetele in olio abbondante, tamponatele su carta assorbente e servitele calde. In abbinamento a questo piatto si consiglia un vino di origini siciliane, come l’Etna bianco, dal sapore fresco e secco, con una gradazione di 11,5%, o un Muller Thurgau, di origine trentina, dal sapore asciutto e fruttato, con una gradazione di 11%.

San Valentino Torio, con la sua storia e le sue tradizioni, dimostra che l’amore non passa solo attraverso le parole, ma anche attraverso i sapori che raccontano una terra e la sua gente. Le polpette di carota sono un piccolo tesoro gastronomico che merita di essere riscoperto e celebrato, oggi come ieri.

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Redazione Sarno 24 09/10/2024

"Chef allo Sbaraglio" a Roccapiemonte, ai fornelli anche il Sindaco

Doppio appuntamento con i piatti della tradizione e il divertimento presso Palazzo Marciani a Roccapiemonte. Nelle serate di Venerdì 11 e Sabato 12 ottobre, si terrà la prima edizione di "Chef allo Sbaraglio", con organizzazione dell'associazione GR Eventi di Gianpiero Liguori e Raffaele Battipaglia, già protagonisti recentemente con la Festa della Pizza.

Quello che è un vero e proprio simpatico contest della cucina, vedrà la partecipazione anche del sindaco Carmine Pagano, che proporrà la sua personale rivisitazione della pasta e patate con provola.

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Annamaria Parlato 27/09/2024

"Arrevuoto" a Pagani coi panini Puok e i cocktail Cinquanta Spirito Italiano

Non è bastato molto per raggiungere il pienone in Via Trento a Pagani, giusto il tempo di promuovere un post sui social e dai giochi si è passati ai fatti. I due soci, Alfonso Califano e Natale Palmieri, hanno ben pensato di ospitare il noto Egidio Cerrone, il re dei panini in stile napo-americano, per tre sere nel loro fashion-bar paganese, tra i migliori al mondo nella mixology (candidatura Best International Bar Team per gli Spirited Awards Tales of the Cocktail), abbinando a tre panini di punta di Puok altrettanti cocktail tratti dal nuovo menù dei drink (“Baropoli”), in cui ad essere esaltato è proprio il settore agroalimentare.

Stasera è l’ultima occasione per provare a cena un'adrenalinica corsa nel foodporn di stampo partenopeo sulle montagne russe del piacere alcoolico. Nel menù curato da Ingordo, alias Alessandro Tipaldi, ci sono anche sfizi iniziali a base di straccetti di pollo homemade o patatine classiche e non mancano i dolci come la pizza di gallette e il tiramisù.

I panini portati da Egidio in persona a Pagani, e preparati dal suo team di giovanissimi cuochi nelle cucine del Cinquanta, sono: lo Smashed One, un panino storico con doppio hamburger del peso di 200 gr. a cottura “smashing” (la carne macinata viene pressata o "schiacciata" direttamente sulla piastra o sulla griglia durante la cottura), emmental fuso, doppio bacon croccante e salsa segreta; il CheeseBurger Sbagliato, nato nel 2023, con provola impanata nei cornflakes e fritta, bacon croccante, salsa puok e chili di carne senza fagioli; Genovese Astrospaziale, con pulled di manzo alla genovese, caciocavallo alla piastra, cipolle infarinate e fritte e maionese alla genovese, ideato a gennaio 2024 e il cui incasso dei primi quattro giorni di vendite (5000 euro) è stato devoluto per il recupero del cimitero delle Fontanelle a Napoli. A questi panini si abbinano: Gin Tonic con gin, peperoncino dolce e acqua tonica; Tulipomania con rum, St.Germain e miele di frutta; Gimlet con vodka e gazpacho di frutta e verdura.

I panini di Puok&Med sono diventati un'icona dello street food napoletano, grazie all'originalità e alla qualità degli ingredienti utilizzati. Creati da Egidio Cerrone, in seguito ad un’idea nata nel 2016 e sfociata poi nell’apertura di due punti vendita (Vomero e Spaccanapoli), conosciuta come Puok, avevano alla base un progetto di food blogging per poi evolversi in veri e propri punti di ristorazione. Questi panini combinano sapori tradizionali e ingredienti locali con un tocco di modernità, creando abbinamenti gustosi e sorprendenti.

Alcuni degli ingredienti chiave nei panini di Puok includono carne succulenta (polpette, porchetta, hamburger di alta qualità) e condimenti tipici della cucina napoletana (friarielli, melanzane, provola affumicata, salsa di pomodoro). L'idea è quella di reinterpretare i sapori del territorio in chiave USA, con porzioni abbondanti e un'estetica che attiri l'attenzione, perché si sa che l’occhio vuole sempre la sua parte.

Ogni panino ha una sua identità, spesso con nomi accattivanti, e viene preparato con grande cura, unendo la tradizione della cucina campana con un concetto contemporaneo di street food. Se a tutto questo, colorato di arancione, aggiungiamo l’estro e l’originalità nel miscelare del Cinquanta allora avremo un’Orange GangBang o meglio, come dicono a Pagani, un “arrevuoto”, cioè un particolare fermento gastronomico di persone che, incuriosite, approfitteranno dell’occasione unica per degustare questi panini nella provincia salernitana. Non resta che affrettarsi sia in modalità asporto che ai tavoli, questo è l’arancione che piace!

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