Studio fiume Sarno, Aliberti: "Pretendiamo un approfondimento sui metalli"
"Il pericolo di possibili patologie potrebbe essere superiore anche alla terra dei fuochi"
Redazione Sarno 24 28/08/2024 0
"Qualcosa deve muoversi, bisogna uscire da quell'atteggiamento arrendevole che in tanti hanno di fronte ad un problema di anni e anni, che nessuno mai ha saputo affrontare. Il lavoro che abbiamo fatto, in sinergia con i Carabinieri, l'Arpac, i nostri uffici e il Noe, mai era stato fatto neanche in passato.
Facciamo sul serio, vogliamo approfondire i dubbi che sono venuti fuori dalla relazione, da quello studio scientifico che abbiamo inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'Ambiente, al Ministro della Salute, alla Procura di Nocera Inferiore, alle Prefetture di Salerno, Napoli e Avellino e al Presidente della Regione Campania, dubbi in merito a potenziali pericoli e danni per la salute umana derivanti dalla grave situazione di emergenza ambientale del fiume Sarno.
Pretendiamo un approfondimento qualitativo sui metalli che abbiamo indicato nella relazione, un chiarimento da parte di esperti di alto profilo scientifico, perché qui siamo in un territorio dove il pericolo di possibili patologie potrebbe essere superiore anche alla terra dei fuochi. Sarebbe opportuno cominciare ad effettuare degli studi mirati all’incidenza di alcune patologie più frequenti in un’area geografica ben definita che riguarda l’Agro nocerino-sarnese, in particolare, ma anche le 3 province e i 39 comuni attraversati dal fiume Sarno".
Così sui social il sindaco di Scafati, Aliberti.
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Lo scrive sui social il sindaco Aliberti.
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Il tema della convocazione era proprio lo stato di attuazione del programma strategico di riqualificazione ambientale e contrasto al rischio idraulico del fiume Sarno. Ho espresso nuovamente i miei dubbi e rappresentato ancora una volta lo strano fenomeno che si manifesta nel punto in cui l'Alveo Comune incontra il Rio Sguazzatorio, ossia, la confluenza della Cavaiola, Solofrana e dell'Alveo comune nel Rio Sguazzatorio.
Tutte le acque vengono risucchiate, determinando un aumento notevole della portata del canale, che diventa un vero e proprio fiume, esondando anche quando non piove a Scafati, ma ad Avellino o Cava de' Tirreni. Il problema è aver cominciato il dragaggio dall'Alveo comune sarnese al fiume Sarno e non viceversa. L'Alveo comune non riesce ad entrare nel fiume, trovando una barriera di sedimi e riversandosi completamente con i due affluenti nel Rio Sguazzatorio, cosa che determina gli allagamenti che conosciamo e che soprattutto conoscono i residenti delle zone interessate.
Circa i tempi, la risposta del VicePresidente Bonavitacola è stata chiara: per vedere i risultati, dice, bisogna attendere la conclusione dei lavori dello stralcio; ad oggi, quelli di decespugliamento degli argini sono al 70% circa (contano di dichiuderli entro la metà di marzo), per il dragaggio dell'Alveo comune sono a circa il 50%. Solo a conclusione di quest'ultimi si procederà al dragaggio del Rio Sguazzatorio".
Lo scrive sui social il sindaco di Scafati, Aliberti.