Redazione Sarno 24 13/09/2025
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Nel contesto dell’indagine denominata "Rinascita Sarno", diretta dalle Procure di Nocera Inferiore (SA), Torre Annunziata (NA) e Avellino, finalizzata alla repressione dei fenomeni di illeciti sversamenti da parte di imprese operanti a ridosso del fiume Sarno e dei suoi tributari, già in data 26.4.2025 i Carabinieri del NOE di Salerno avevano dato esecuzione al decreto di sequestro d’urgenza (emesso dalla Procura) in relazione a talune aree ricomprese in uno stabilimento industriale per la produzione di conserve alimentari di Scafati.
In particolare, il provvedimento aveva riguardato estese aree occupate dall’opificio ma di proprietà del Demanio Civile. Tali aree, pur essendo di proprietà pubblica, venivano utilizzate per lo stoccaggio di materiali e per l’allocazione di strutture di pertinenza dell’impianto industriale. Inoltre, i fatti così accertati determinavano una situazione di pericolo per la pubblica e privata incolumità, insistendo il deposito al di sotto del viadotto stradale SS 268 e posto che tra il materiale stoccato ve ne era anche di infiammabile.
Le indagini sono ulteriormente proseguite, essendo emersa l’anomala assenza, presso gli Enti interessati, della documentazione relativa alle procedure di esproprio relative alle suddette aree, necessaria per comprendere l’esatta consistenza degli spazi transitati in mano pubblica. Grazie agli accertamenti esperiti dalla Tenenza CC di Scafati (SA) e dal Reparto Speciale dell’Arma, infatti, emergeva che lo stabilimento industriale avesse occupato ulteriori superfici, in relazione alle quali, peraltro, aveva incamerato l’indennizzo derivante dalla procedura di espropriazione per pubblica utilità finalizzata alla realizzazione del viadotto della SS 268.
In particolare, le risultanze documentali consentivano di accertare come fosse stato oggetto di indennizzo l’arretramento delle strutture dell’opificio, in modo da assicurare una fascia di rispetto pari a 5 metri dalla proiezione verticale del viadotto stradale, nonché lo spostamento di alcuni impianti industriali, laddove, per contro, i sopralluoghi effettuati consentivano di accertare come le strutture dello stabilimento industriale si fossero nuovamente espanse in corrispondenza dell’area pubblica, occupandola. Sulla scorta di tali emergenze, si è potuto superare il vuoto documentale e l’inerzia amministrativa protrattasi per decenni, non essendo mai stato completato il rilascio coattivo del sito, pur avviato oltre vent’anni addietro.
Tali fatti hanno portato all’emissione, da parte della Procura, di un ulteriore decreto di sequestro preventivo d’urgenza. In data 4 settembre i militari del NOE di Salerno e della Tenenza CC di Scafati (SA), quindi, hanno dato esecuzione al provvedimento giudiziario, interdicendo l’utilizzo di tutte le aree pubbliche inglobate nel ciclo di lavorazione. Il sequestro si è reso necessario al fine di far cessare l’occupazione dell’intero complesso di proprietà del Demanio, nonché in relazione alla condizione di pericolo per la pubblica e privata incolumità. È stata quindi disposto l’affidamento delle aree in custodia giudiziaria al Dirigente dell’ANAS, sezione di Salerno.